Fonte : Zolfo Rosso
C’è una canzone di Massimo Morsello, fondatore, insieme a Roberto Fiore, di Forza Nuova, dal titolo “Noi non siamo uomini d’oggi”. La canzone è carina, ma in questa occasione mi soffermerò sul titolo. E’ un buon titolo. E’ veritiero. Vi parlerò in queste poche righe di di come siamo noi e di come voi non potrete mai essere come noi, a parte poche fortunate eccezioni. O forse di come noi, grazie a Dio, non potremo mai essere come voi, a parte poche sfigate eccezioni. Noi non siamo uomini d’oggi, siamo nati in un tempo sbagliato, ma siamo nati per davvero. Vi hanno insegnato che siamo brutti, sporchi e cattivi, e forse un fondo di ragione lo avevano: noi odiamo, non tolleriamo, non perdoniamo. Noi discriminiamo, e siamo abituati ad essere discriminati per la nostra appartenenza politica non conforme a quanto avete appreso prima dai vostri sussidiari e poi da Maurizio Costanzo. Noi abbiamo interessi che vanno oltre ai pantaloni di Dolce & Gabbana o a quali occhiali da sole andranno di moda quest’anno, noi ci poniamo problemi su fatti che a voi passano inosservati, ci diamo soluzioni che a voi paiono demenziali, ci indigniamo per cose che a voi appaiono normali, ci schifiamo del vostro “politically correct” di cui siete così orgogliosi. Noi non diamo per scontate idee che al giorno d’oggi appaiono verità assolute, sia riguardo al presente, sia riguardo a fatti passati, e qua mi fermo. Noi siamo veri amici, e anche se non ci ripetiamo “t.v.b.” sulle nostre bacheche ogni giorno, sappiamo che nel momento del bisogno i camerati fidati ci saranno. Noi vi guardiamo e ridiamo di voi, ridiamo delle vostre miserie, ridiamo dei vostri squallidi pseudo-interessi, ridiamo quando voi piangete… e a volte magari piangiamo quando ci ricordiamo che voi siete la maggioranza. Noi vi siamo superiori… e se vi sentite offesi: ottimo.
Voi siete… voi. Voi siete quelli che si emozionano per la nuova edizione del Grande Fratello, che seguono una puntata dietro l’altra con i vostri sguardi da ebeti, che ne discutono animatamente litigando se sia più figa una o più figa l’altra, che riuscite a costruire un’amicizia (capirai…!) su questa comunione d’interessi… magari fate anche gli scandalizzati per lo schifo che è, ma il vostro sogno è incrociare lo zingaro partecipante del programma per chiedergli un autografo da mostrare poi agli amici invidiosi. E lì l’amicizia finirà. Voi siete quelli che ripetono le frasi che sentono pronunciare a Forum da Rita Dalla Chiesa, impregnate del più nauesente buonismo, frasi pre-confezionate degne di una lavandaia ma che hanno il potere di illuminarvi lo sguardo e lasciarvi a bocca aperta. Voi siete quelli che si informano guardando Studio Aperto e sono orgogliosi di se stessi per aver “guardato il tiggì” e ritengono di aver assolto a buona parte dei doveri del buon cittadino. La vostra ipocrisia e la vostra deficienza sono invisibili ai vostri simili, ma non all’avanguardia. Credete di avere un’opinione, ma pensate quello che vi dicono di pensare, ascoltate quello che vi dicono di ascoltare, dite quello che vi dicono di dire, indossate quello che vi dicono di indossare… e già che ci siete fateci un favore: crepate quando ve lo dicono. Crepate.
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