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domenica 15 febbraio 2015

Russia, ultimo baluardo di un'Europa in macerie



In un mondo sempre più globalizzato e appestato dai veleni diffusi dall’Occidente americano (vedi anche alla voce Unione Europea), la superpotenza russa brilla in tutto il suo splendore identitario e tradizionalista, contrapposto alle umane miserie che dilagano nel grosso dell’Europa.
Da settant’anni, ossia da quando gli Statunitensi avrebbero liberato (da chi? Da cosa?) l’Europa occidentale, il nostro Continente è costantemente preda del nichilismo edonista e consumista che si concretizza in società multirazziale e immigrazionista, devastazione inquinante e cementificazione selvaggia e alienante, spoetizzante vuoto spirituale, vuoto che non è tanto la scristianizzazione quanto la perdita del concetto di sacro, che solo una sana spiritualità può veicolare.
Vendendo l’anima, e le terga, agli Stati Uniti, abbiamo perduto la nostra sovranità riempiendoci di loro basi, di loro sottoprodotti “culturali”, di loro malate concezioni ideologiche, politiche, economiche, finendo per diventare loro colonia in tutto e per tutto! Assurdo, se pensiamo che la colonia erano proprio essi!
Solo l’Europa orientale, e in particolar modo la Russia, si sono salvate da questa desolazione dovuta fondamentalmente all’atlantismo e al capitalismo (con le loro poco simpatiche conseguenze); oggi come oggi appare abbastanza sterile pensare al comunismo russo: quelli saranno anche stati comunisti, ma nei fatti non hanno mai rinunciato alla propria sovranità, non hanno mai aperto le porte a cani e porci, non sono mai stati pacifisti, depravati e proni di fronte ai capricci dei “diritti civili”, e non si sono mai fatti sodomizzare dall’impero del nulla americano.
Cos’ha prodotto il crollo del Muro di Berlino? La Germania si è riunita, ma per diventare completamente una colonia americana, non uno stato sovrano e identitario. Forse meglio sarebbe stato che quel muro fosse rimasto, data la mancanza di attributi nei moderni Tedeschi. Lo stesso Hitler seppe riconoscere il valore dei Russi e di Stalin, di fronte alla Germania sconfitta, e in un certo senso profetizzò l’avvento di un’Europa guidata dalla Russia.
Attenzione: non voglio qui dire che bisogna cambiare padrone, da USA a Russia, ma l’attuale Europa ha bisogno di un salutare rinnovamento che solo da una ispirazione russa può arrivare e penetrare, portando ad una sana rivoluzione valoriale.
Finché si rimarrà legati alla mortifera carovana statunitense le cose andranno sempre peggio e non ci si potrà lamentare del continuo sconvolgimento mondialista cagionato da migranti, governi $ervi, leggi liberticide, immoralità ad ogni angolo, svuotamento totale delle nostre anime a vantaggio di quel buonismo di compensato figlio del più becero qualunquismo da 25 aprile.
Capite quanto sia ridicolo, oggi, il teatrino tra rossi e neri, sinistra e destra, neofascisti e neocomunisti, quando il vero problema sta nell’annullamento della sacra triade Sangue-Suolo-Spirito? Una terza via, come concetto, può sempre essere attuale, ma ideologicamente, ossia né capitalismo, né marxismo: socialismo nazionale. Ma questa formula non può essere valida ai fini della scelta di campo tra America e Russia: la prima è la negazione dell’Europa, la seconda invece è parte integrante ed imprescindibile dell’Europa! E allora non perdiamo più tempo con l’americanismo e il conseguente filo-sionismo!
Solo la Russia, adesso come adesso, può avere la forza di porsi a guida dell’Europa per liberarla dalle demoniache spire della bestia occidentale! E non tiratemi fuori le foto di Putin con la kippah e i rabbini, per cortesia! Putin è un politico, che deve fare i conti con un impero; egli non è la Russia, la nazione che dobbiamo sostenere a spada tratta (perché ne va di noi!), al di là dei suoi capi politici. Che poi la Russia putiniana la riconosce la Palestina, e la sostiene.
La Russia è ortodossa, dunque cristiana per questo obbiamo appoggiarla. Che poi comunque, intendiamoci: la loro ortodossia (ben diversa dalle bergogliate cattoliche moderniste) è un’arma nella lotta allo svuotamento spirituale, per quanto espressione del cristianesimo slavo. Non vorrei mai che si sostituisse, come del resto è già accaduto in parte, il cristianesimo con un altro monoteismo ben più esiziale, ossia quello mondialistico e completamente anti-tradizionale. Qui si deve rimpiazzare il semitismo religioso con la gentilità indoeuropea, non col dogmatismo modernista che si fonda sui finti valori illuministici, sugli stati  nazionali ottocenteschi divenuti possessi americani e magari pure sulla Shoah. 
Cosa pensiamo di opporre all’ISIL, al terzomondismo, all’immigrazionismo, alla globalizzazione americana? E con cosa confrontarsi davanti alla dirompente energia delle nuove economie che comunque vanno capite, e non demonizzate a priori (i cosiddetti BRICS)? Renzi? Non scherziamo.
In Ucraina, finta nazione che letteralmente significa “periferia”, è in corso una guerra tra pupazzi europeisti e atlantisti e Russi. Tra i primi ci sono anche neonazisti, ossia tragicomici pagliacci, che destano simpatie nostrane anche tra qualche identitario nostrano non del tutto liquidabile come “testa vuota”. Ma i neonazisti ucraini hanno la medesima funzione che qui aveva Gladio e tutti quegli estremisti di destra, ma anche sinistra, finiti sul libro paga americano per destabilizzare la sovranità italiana. L’atlantismo si serve anche di subdole armi, solo apparentemente consone al nostro pensiero patriottico, ma che in realtà sono cavalli di Troia dal cui ventre spuntano magicamente fuori gli stessi Americani, presenti ovunque si debba alzare polveroni per confondere le idee.
Vogliamo forse riproporre in piccolo le lotte fratricide tra Europei che si stanno consumando ad oriente, perché non vogliamo capire che il nemico al 100% è l’Occidente, e non la Russia?
Sostenere la Russia non è solo un tributo ad essa, è anche  un sacrosanto dovere che abbiamo nei confronti dell’Europa, quella vera, al fine di preservarla da ogni veleno modernista e mondialista. Pena, la completa degradazione del nostro Continente ad un’unione fasulla di stati totalmente supina al volere americano ed israeliano. Un’unione che non conta nulla e che serve solo agli Stati Uniti come tappetino per appoggiare le proprie zampe in Eurasia, e sferrare colpi a Mosca.
Non c’è più tempo da perdere: chi appoggia i nemici della Russia appoggia l’anti-Europa, perché la Russia non è un impero di Mongoloidi assetati di sangue “ariano” ma, al netto di ogni sega mentale, l’ultimo baluardo di un’Europa davvero degna di questo nome. Mentre quella occidentale si crogiola tra le macerie, materiali e simboliche, frutto dell’occupazione yankee. 

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