In un mondo sempre più globalizzato e appestato dai veleni
diffusi dall’Occidente americano (vedi anche alla voce Unione Europea), la superpotenza russa brilla in tutto il suo splendore
identitario e tradizionalista, contrapposto alle umane miserie che dilagano nel
grosso dell’Europa.
Da
settant’anni, ossia da quando gli Statunitensi avrebbero liberato (da chi? Da
cosa?) l’Europa occidentale, il nostro Continente è costantemente preda del
nichilismo edonista e consumista che si concretizza in società multirazziale e
immigrazionista, devastazione inquinante e cementificazione selvaggia e
alienante, spoetizzante vuoto spirituale, vuoto che non è tanto la
scristianizzazione quanto la perdita del concetto di sacro, che solo una sana
spiritualità può veicolare.
Vendendo
l’anima, e le terga, agli Stati Uniti, abbiamo perduto la nostra sovranità
riempiendoci di loro basi, di loro sottoprodotti “culturali”, di loro malate
concezioni ideologiche, politiche, economiche, finendo per diventare loro
colonia in tutto e per tutto! Assurdo, se pensiamo che la colonia erano proprio
essi!
Solo
l’Europa orientale, e in particolar modo la Russia, si sono salvate da questa
desolazione dovuta fondamentalmente all’atlantismo e al capitalismo (con le
loro poco simpatiche conseguenze); oggi come oggi appare abbastanza sterile
pensare al comunismo russo: quelli saranno anche stati comunisti, ma nei fatti
non hanno mai rinunciato alla propria sovranità, non hanno mai aperto le porte
a cani e porci, non sono mai stati pacifisti, depravati e proni di fronte ai
capricci dei “diritti civili”, e non si sono mai fatti sodomizzare dall’impero
del nulla americano.
Cos’ha
prodotto il crollo del Muro di Berlino? La Germania si è riunita, ma per
diventare completamente una colonia americana, non uno stato sovrano e
identitario. Forse meglio sarebbe stato che quel muro fosse rimasto, data la
mancanza di attributi nei moderni Tedeschi. Lo stesso Hitler seppe riconoscere
il valore dei Russi e di Stalin, di fronte alla Germania sconfitta, e in un
certo senso profetizzò l’avvento di un’Europa guidata dalla Russia.
Attenzione: non voglio
qui dire che bisogna cambiare padrone, da USA a Russia, ma l’attuale
Europa ha bisogno di un salutare rinnovamento che solo da una ispirazione russa
può arrivare e penetrare, portando ad una sana rivoluzione valoriale.
Finché
si rimarrà legati alla mortifera carovana statunitense le cose andranno sempre
peggio e non ci si potrà lamentare del continuo sconvolgimento mondialista
cagionato da migranti, governi $ervi, leggi liberticide, immoralità ad ogni angolo,
svuotamento totale delle nostre anime a vantaggio di quel buonismo di
compensato figlio del più becero qualunquismo da 25 aprile.
Capite
quanto sia ridicolo, oggi, il teatrino tra rossi e neri, sinistra e destra,
neofascisti e neocomunisti, quando il vero problema sta nell’annullamento della
sacra triade Sangue-Suolo-Spirito? Una terza via, come concetto, può sempre
essere attuale, ma ideologicamente, ossia né capitalismo, né marxismo:
socialismo nazionale. Ma questa formula non può essere valida ai fini della
scelta di campo tra America e Russia: la prima è la negazione dell’Europa, la
seconda invece è parte integrante ed imprescindibile dell’Europa! E allora non
perdiamo più tempo con l’americanismo e il conseguente filo-sionismo!
Solo la Russia, adesso
come adesso, può avere la forza di porsi a guida dell’Europa per liberarla
dalle demoniache spire della bestia occidentale! E non tiratemi fuori le foto
di Putin con la kippah e i rabbini, per
cortesia! Putin è un politico, che deve fare i conti con un impero; egli non è
la Russia, la nazione che dobbiamo sostenere a spada tratta (perché ne va di
noi!), al di là dei suoi capi politici. Che poi la Russia putiniana la
riconosce la Palestina, e la sostiene.
La Russia è ortodossa,
dunque cristiana per questo obbiamo appoggiarla. Che poi comunque,
intendiamoci: la loro ortodossia (ben diversa dalle bergogliate cattoliche
moderniste) è un’arma nella lotta allo svuotamento spirituale, per quanto
espressione del cristianesimo slavo. Non vorrei mai che si sostituisse, come
del resto è già accaduto in parte, il cristianesimo con un altro monoteismo ben
più esiziale, ossia quello mondialistico e completamente anti-tradizionale. Qui
si deve rimpiazzare il semitismo religioso con la gentilità indoeuropea, non
col dogmatismo modernista che si fonda sui finti valori illuministici, sugli
stati nazionali ottocenteschi divenuti possessi americani e magari pure
sulla Shoah.
Cosa pensiamo di opporre
all’ISIL, al terzomondismo,
all’immigrazionismo, alla globalizzazione americana? E con cosa confrontarsi
davanti alla dirompente energia delle nuove economie che comunque vanno capite,
e non demonizzate a priori (i cosiddetti BRICS)? Renzi? Non scherziamo.
In Ucraina, finta
nazione che letteralmente significa “periferia”, è in corso una guerra tra
pupazzi europeisti e atlantisti e Russi. Tra i primi ci sono anche neonazisti,
ossia tragicomici pagliacci, che destano simpatie nostrane anche tra qualche
identitario nostrano non del tutto liquidabile come “testa vuota”. Ma i
neonazisti ucraini hanno la medesima funzione che qui aveva Gladio e tutti quegli estremisti di destra, ma anche sinistra, finiti
sul libro paga americano per destabilizzare la sovranità italiana. L’atlantismo
si serve anche di subdole armi, solo apparentemente consone al nostro pensiero
patriottico, ma che in realtà sono cavalli di Troia dal cui ventre spuntano magicamente
fuori gli stessi Americani, presenti ovunque si debba alzare polveroni per
confondere le idee.
Vogliamo
forse riproporre in piccolo le lotte fratricide tra Europei che si stanno
consumando ad oriente, perché non vogliamo capire che il nemico al 100% è
l’Occidente, e non la Russia?
Sostenere
la Russia non è solo un tributo ad essa, è anche un sacrosanto dovere che
abbiamo nei confronti dell’Europa, quella vera, al fine di preservarla da ogni
veleno modernista e mondialista. Pena, la completa degradazione del nostro
Continente ad un’unione fasulla di stati totalmente supina al volere americano
ed israeliano. Un’unione che non conta nulla e che serve solo agli Stati Uniti
come tappetino per appoggiare le proprie zampe in Eurasia, e sferrare colpi a
Mosca.
Non c’è più tempo da
perdere: chi appoggia i nemici della Russia appoggia l’anti-Europa, perché la
Russia non è un impero di Mongoloidi assetati di sangue “ariano” ma, al netto
di ogni sega mentale, l’ultimo baluardo di un’Europa davvero degna di questo
nome. Mentre quella occidentale si crogiola tra le macerie, materiali e
simboliche, frutto dell’occupazione yankee.
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