venerdì 11 dicembre 2015
Venerdi 18 Dicembre Inaugurazione sede di Verbicaro !
giovedì 8 ottobre 2015
Sondaggio Web || Vota il tuo Disagio Preferito ||
E' da ormai tanto, troppo tempo che vediamo il nostro amato paese alla deriva, con vecchi problemi, che vanno ad accentuarsi sempre più, e nuovi problemi che vanno ad aggravare ulteriormente la situazione.
Fra i molteplici problemi abbiamo deciso di estrapolarne 3, quelli che riteniamo di maggiore importanza e che da molti anni sono sempre più oggetto di "vane promesse" e "punti programmatici" durante le campagne elettorali, e sottoporli, sotto forma di sondaggio, ai tutti i cittadini del comune di Bonifati.
Secondo voi, tra questi, qual'è il problema su cui si dovrebbe intervenire con maggiore urgenza, quello potenzialmente più pericoloso per l'incolumità dei cittadini?
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1) COLLEGAMENTI CON LE CONTRADE SAN CANDIDO E TORREVECCHIA> Nonostante sia il cavallo di battaglia da oltre 20 anni di tutte le compagini in campagna elettorali, la strada che collega Bonifati con le contrade San Candido e Torrevecchia versa ancora in condizioni pietose: avvallamenti e vere e proprie crepe che rendono la strada impraticabile, e che isolano di fatto gli abitanti delle contrade dal centro storico.
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1) COLLEGAMENTI CON LE CONTRADE SAN CANDIDO E TORREVECCHIA> Nonostante sia il cavallo di battaglia da oltre 20 anni di tutte le compagini in campagna elettorali, la strada che collega Bonifati con le contrade San Candido e Torrevecchia versa ancora in condizioni pietose: avvallamenti e vere e proprie crepe che rendono la strada impraticabile, e che isolano di fatto gli abitanti delle contrade dal centro storico.
2) QUESTIONE ACQUA PUBBLICA> Situato ai piedi della montagna, Bonifati vanta un'acqua purissima, limpida e trasparente (talmente trasparente che non si vede ). Rubinetti chiusi in tutte le fontane pubbliche del paese, in attesa di luuuuuuuuunghe analisi chimiche che ne attestino la potabilità.
3) PERICOLOSITÀ STRADA CIMITERO> Se vi venisse in mente di portare un fiore ai vostri cari defunti, munitevi di casco e tanta buona fortuna visto che la strada che porta al Camposanto è dannatamente angusta. Massi giganteschi potrebbero cadere dall'alto delle rocce sovrastanti la strada e ferirvi gravemente. Nonostante esista un'ordinanza di chiusura, nulla ne vieta l'accesso né tantomeno esiste una strada alternativa anche solo pedonale.
giovedì 1 ottobre 2015
"Domani in piazza a Verbicaro. Presto una nuova sezione del movimento"
sabato 26 settembre 2015
Fakhri (Hezbollah): “Lasciare la nostra terra? Preferiamo il martirio”
Roma, 25 set – La donna è minuta, ma sprigiona un grande magnetismo. Naturalmente ieratica,Madame Rima Fakhri parla a bassa voce, con frasi secche, cortesi ma decise. L’esponente dell’ufficio politico di Hezbollah ci raggiunge dopo la preghiera del pomeriggio, a Roma, dove oggi parteciperà al convegno sul “Mediterraneo Solidale” organizzato dalla onlus Solidarité Identités.
Signora Fakhri, lei è dirigente di un movimento per cui qualcuno in Europa usa la parola “resistenza”, altri la parola “terrorismo”. Che cosa è davvero Hezbollah?
Siamo un partito libanese e il nostro obiettivo principale è quello di affrontare un’occupazione. Abbiamo cominciato nell’82 reagendo ad Israele. Noi, come cittadini libanesi, non abbiamo accettato che il nostro paese fosse occupato. Tutta la nostra lotta è basata sulla liberazione del nostro territorio. Purtroppo in Europa e nella società occidentale hanno deciso di considerare terrorista l’ala militare di Hezbollah sotto la pressione di alcune lobby. Noi diciamo al popolo italiano e al popolo europeo: siamo come voi. Neanche noi accettiamo che qualcuno occupi il nostro territorio. Abbiamo subito il terrorismo israeliano e oggi stiamo subendo terrorismo takfir [cioè “miscredente”, come i musulmani chiamano i salafiti – ndr], che è stato prodotto e allevato dagli Usa. Abbiamo creato la resistenza per rispondere a tutto questo. Chi vuole sapere qualcosa di noi può venire e vedere cosa stiamo facendo. Diamo il benvenuto a chiunque.
Lei ha citato la vostra lotta contro Israele. Ma contro cosa combattete, di preciso? Contro uno stato, contro un popolo o contro una religione?
Oggi l’israeliano continua a occupare una parte del nostro territorio e nello stesso tempo decide di aggredirci ogni volta che lo desidera. Noi non crediamo nello stato di Israele. Questa terra è dei palestinesi. E i palestinesi sono musulmani, cristiani ed ebrei.
Il ruolo della donna nell’Islam è una questione molto dibattuta da noi. Il fatto che lei abbia un ruolo apicale in Hezbollah è di per sé la smentita di tanti pregiudizi. Cosa può dirci di questo argomento?
Senza dubbio i popoli occidentali hanno bevuto ciò che ha preparato l’imperialismo e la sua propaganda. E questi hanno come obbiettivo principale di colpire i musulmani e deformare l’immagine dell’Islam. In questo sono stati aiutati da alcune frange che pretendono di essere musulmane. Le pratiche di movimenti come il wahabismo, l’Isis e le altre organizzazioni takfiri hanno deformato l’immagine dell’Islam, non solo per quanto riguarda la donna, ma in tutti i settori. Noi crediamo che l’Islam non faccia distinzione fra uomo e donna. L’Islam ha chiesto alla donna di lavorare per il bene della società. La donna può fare qualsiasi cosa nella vita, sempre tenendo in considerazione la propria femminilità. La donna ha diritto di ricevere un’educazione, di lavorare nella società, di operare in qualsiasi settore: sanitario, culturale, politico, artistico. Ecco perché la donna si trova in tutti i settori di Hezbollah, esclusa la lotta armata.
Cosa pensa dell’emergenza profughi che sta mettendo in crisi le nazioni europee?
È una questione umanitaria difficile. Loro sono delle vittime del terrorismo. Il primo responsabile di questa migrazione è chi sostiene questi gruppi terroristici. Sono gruppi sostenuti dagli Usa, da diversi governi europei, dal Qatar, dall’Arabia Saudita, dalla Turchia. Per quanto riguarda la nostra esperienza come libanesi dico questo: noi non lasciamo il nostro Stato. Noi resistiamo e possiamo anche offrirci come martiri per liberare la nostra terra. Per quanto riguarda i rifugiati, che sono diventati un problema pesante per tutti gli Stati europei e per quelli che circondano la Siria, la soluzione è risolvere il problema siriano. Tutti i contendenti devono sedersi attorno a un tavolo col regime siriano e risolvere il problema.
Che cosa rappresenta l’Europa dal vostro punto di vista?
Purtroppo l’Europa non ha ancora la sua autonomia. Quando gli americani dicevano che la soluzione del problema siriano doveva cominciare col rimuovere il presidente Assad, gli europei hanno cominciato a dire la stessa cosa. Gli europei ripetono sempre ciò che dicono gli americani. Ma chi subisce il problema siriano è l’Europa, non gli Stati Uniti.
Un’ultima questione: in Libano è presente un grande contingente militare italiano sotto l’egida dell’Onu. Cosa pensate di queste truppe?
Diamo il benvenuto a questi ragazzi, c’è ottima collaborazione fra loro e i cittadini libanesi. L’importante è che continuino a proteggere la popolazione dalle aggressione israeliana.
sabato 22 agosto 2015
Grecia: Tsipras si dimette, a settembre si vota. È l’ora di Alba Dorata?
Atene, 20 ago – La rivoluzione di Tsipras,già finita in burletta con l’accettazione di memorandum capestro più duri di quelli inizialmente rifiutati con tanta sicumera, potrebbe essere alle comiche finali.
Secondo i media locali, infatti, il premier greco starebbe per annunciare le sue dimissioni.
Per Tsipars sarebbe stata fatale la spaccatura all’interno del suo partito, Syriza, lacerato dopo l’incredibile voltafaccia del premier che doveva riportare benessere, sovranità e dignità sociale a un popolo strozzato dalle oligarchie e che invece ha semplicemente oliato meglio la macchina dell’usura.
Tsipras dovrebbe annunciare la data delle elezioni anticipate in giornata, secondo l’emittente di Stato Ert. Già a settembre, quindi, potrebbero esserci nuove elezioni.
E a questo punto, dopo il fallimento della sinistra, cominciano a crescere le quotazioni di Alba Dorata…
sabato 11 luglio 2015
George Soros, nemico dei popoli e della tradizione
Lo speculatore internazionale George Soros finanzia in giro per il mondo strutture apparentemente filantropiche ma che, in realtà, hanno lo scopo di destabilizzare governi – come verificatosi per le “rivoluzioni colorate” – propagandare modelli culturali antitradizionali e diffondere la droga libera tra i giovani.
A tal proposito crea e supporta massmedia ed ONG attraverso la sua multiforme Open Society (si guardi all’esempio in foto di alcune voci di spesa della società).
Non è un caso che proprio Soros, già noto agli inizi degli anni ’90(1) per aver scaraventato la lira sterlina e la lira italiana fuori dallo SME e – quindi – creato le premesse per l’adozione dell’EURO, sia tra i finanziatori dei movimenti gay, LGBT e delle “femministe” arrabbiate Pussy Riot.
A tal proposito crea e supporta massmedia ed ONG attraverso la sua multiforme Open Society (si guardi all’esempio in foto di alcune voci di spesa della società).
Non è un caso che proprio Soros, già noto agli inizi degli anni ’90(1) per aver scaraventato la lira sterlina e la lira italiana fuori dallo SME e – quindi – creato le premesse per l’adozione dell’EURO, sia tra i finanziatori dei movimenti gay, LGBT e delle “femministe” arrabbiate Pussy Riot.
(1) L’attacco speculativo contro la lira del settembre 1992 era stato preceduto e preparato dal famoso incontro del 2 giugno 1992 sullo yacht “Britannia” della regina Elisabetta II d’Inghilterra, dove i massimi rappresentanti della finanza internazionale, soprattutto britannica, impegnati nella grande speculazione dei derivati, come la S. G. Warburg, la Barings e simili, si incontrarono con la controparte italiana guidata da Mario Draghi, direttore generale del ministero del Tesoro, e dal futuro ministro Beniamino Andreatta, per pianificare la privatizzazione dell’industria di stato italiana. A seguito dell’attacco speculativo contro la lira e della sua immediata svalutazione del 30%, codesta privatizzazione sarebbe stata fatta a prezzi stracciati, a beneficio della grande finanza internazionale e a discapito degli interessi dello Stato italiano, dell’economia nazionale e dell’occupazione.
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R.I.P.
La comunità militante bonifatese si stringe attorno al dolore del Segretario Cittadino Giuseppe Liporace per la perdita della cara nonna.
R.I.P.
R.I.P.
lunedì 29 giugno 2015
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