Tratto da Militia :
"..Del mio paese conservo solo il ricordo di un fratello assassinato, dei vecchi genitori morti di dolore in atroci prigioni, degli altri membri della famiglia stroncati dalle peggiori persecuzioni. In nome della democrazia-è chiaro!
E dei Diritti dell'uomo!Le avversità, comunque, non importano.
Almeno, sarò vissuto nobilmente: per raddrizzare la mia patria prima del 1940, per la sua sopravvivenza dopo l'invasione, per la resurrezione, poi, e il ritorno alle sue frontiere storiche- che avrebbe costituito il premio delle nostre sofferenze sul fronte dell'Est.Sarei vissuto per l'Europa tanto che, generata dalla nostra epopea, essa avrebbe superato tutto ciò che i grandi edificatori del passato avevano sognato per lei.
La sfortuna di un uomo rimane un episodio. Del resto, io non sono sfortunato. Io sono fiero e felice della mia vita. Domani, se il destino mi venisse di nuovo incontro, io ricomincerei: impegnando gli stessi duri combattimenti, andando più lontano ancora....
Quel che conta è il fatto d'aver posseduto dentro la propria anima l'essenziale: la passione del grande, del puro, del bello, del giusto-e d'aver proiettato in profondità e diffuso con generosità questa tensione tra gli uomini.
Nelle ombre di un esilio senza fine la mia anima conserva tutte quelle luci vibranti che hanno illuminato la mia infanzia, la mia giovinezza, le mie conquiste politiche, i miei combattimenti di soldato. Al momento di morire io non avrò bisogno di invocare come Goethe: "Mehr Licht! Mehr Licht!"(più luce!più luce!). La luce, quella di ogni giorno della mia vita, sarà là: dinanzi a me.."
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