È proprio vero: la peggior dittatura oggi è quella che meno ti
aspetti, ossia la “democrazia”, nella sua declinazione liberale e progressista.
Con l’ipocrita appellativo di “democrazia” (ben poco a che
vedere col mondo greco antico che l’ha partorito) si vuol coprire la vera
natura dispotica di chi, con quel nome, si riempie la bocca ad ogni piè
sospinto, per squalificare i suoi avversari; il sedicente “potere al popolo” è
un’illusione, poiché la realtà è quella di una torta spartita tra i presunti
paladini della libertà, dell’uguaglianza e della giustizia sociali, della
democrazia per l’appunto, che tutto vogliono fuorché una società giusta in cui
il potere sia dei legittimi proprietari della terra governata. Nella
fattispecie, gli Europei.
Avrete notato tutti l’ipocrita
canea occidentale in cui si gioca a chi demonizza di più la Russia di Putin,
Lukashenko, l’Ungheria di Orban e Jobbik, l’Iran, la Siria, la Cina o la Corea del Nord, o i nostrani
patrioti coerenti con un disegno davvero di sovranità nazionale. Ecco, state
certi che più uno demonizza questi più sarà un acerrimo nemico della libertà di
stampa, d’espressione, della libera presa di coscienza che sfoci
nell’identitarismo e nel tradizionalismo nostrani, perché si ritiene
“superiore” e in dovere di censurare ogni parere discordante dalla vulgata
mondialista. Appoggiare i ribelli anti-tradizionali all’estero, sopprimere la
ribellione tradizionale interna. A scapito della coerenza “democratica” (anche
se una coerenza da galoppini globalisti c’è di sicuro, ma è quella dei
vigliacchi).
Da qui nascono la Legge Mancino, il vilipendio,
l’anti-revisionismo, l’apologia di fascismo, l’anti-negazionismo olocaustico,
tutte cose molto coerenti, devo dire, con la sete di libertà che i sedicenti
paladini “democratici” dicono di avere.
In realtà non sono null’altro che utili idioti, stupidi
burattini nelle mani dei plutocrati e di chi tiene per le redini la società
europea occidentale, ossia i banchieri e i gendarmi atlantisti.
La loro arrogante “superiorità morale” è in realtà isteria di
massa, paura cieca di chi esce dal gregge conformistico dell’occidentalismo e
dei suoi dis-valori, per trovare percorsi genuini e dettati dalla Ragione e dal
buonsenso identitario, scontrandosi poi con la pavida imbecillità di chi vuole
imbavagliare il dissenso.
Costoro, sono gli stessi imbecilli che, se da una parte
ostentano disprezzo e/o compassione (questo, vorrebbero far credere) per chi la
pensa diversamente da loro e ha il coraggio di dirlo, dall’altra fanno di tutto
per denunciare, mettere alla gogna e condannare, dimostrandosi insperati
scudieri delle forze dell’ordine e prima ancora della magistratura. Insperati
perché in altri casi poliziotti e giudici diventano fascisti, per loro.
Naturalmente, so bene di cosa
parlo, riguardandomi da vicino, ma è lo stesso che riguarda il caso StormFront o di
altri casi in cui sul banco degli imputati vengano spedite le varie vittime
della libertà d’espressione frustrata, a intermittenza, che vale solo per i
fiancheggiatori del $istema, non certo
per chi esce dal coro dei pecoroni irregimentati.
Per beffa inoltre, hanno pure
il coraggio di dire: “Ricordati che se sei libero di dire certe cose lo devi ai
partigiani e agli Americani”. Capito? Oggi siamo vessati da leggi che nemmeno
sotto il Fascismo, ma nonostante questo dovremmo ringraziare chi ha ridotto
l’Italia ad un colabrodo per averci liberati (?!). Sì, liberati per darci in
pasto alla NATO?
La verità è che l’odierna democrazia euro-occidentale è una
cattività atlantista ad uso e consumo di Ebrei e Americani. Siamo liberissimi
di occuparci di qualsivoglia sciocchezza, di fare satira e di prendere di mira
tutto quello che ci pare e piace, meglio ancora se si tratta dell’Identità e
della Tradizione, ma guai, guai, se ci vien voglia di alzar la testa e di
cominciare a sviluppare un pensiero critico verso il pantano pseudo-democratico
in cui sguazziamo.
Qualora accadesse, si comincia con la gogna mediatica, con le
accuse, le calunnie, le demonizzazioni, la solita gazzarra fatta di
diffamazioni per infangare il buon nome identitario ed esorcizzare così le
cieche paure di liberali e progressisti, o di altri poveri casi umani, e poi si
finisce in tribunale, perché quelli si fanno ascari della magistratura e della
politica liberticida, troppo prese a condannare gli uomini liberi che a
comminare severe pene ai veri delinquenti, troppo spesso impuniti e anzi, a
volte premiati. Pensate a “mafia capitale”, e poi alle crociate anti-nazzzisti,
e chiedetevi dove lo stato impieghi il maggior zelo per reprimere e stroncare
sul nascere.
Ma si sa, lo stato italiano è tasse e reati d’opinione, perché
sempre meno espressione della Nazione, e di conseguenza teme più i cosiddetti
reati “d’odio” che quelli veri e propri.
L’attuale repubblica, nata da partigiani, liberali, cristianucci
e antifascisti vari, non rappresenta gli Italiani, ma i padroni d’Oltreoceano,
o quelli di Bruxelles, perché la cessione di sovranità e l’atlantismo sono
all’ordine del giorno, per poter nutrirsi avidamente delle briciole che cadono
dal tavolo dell’occidentalismo.
Passi pure la demonizzazione, l’isteria dei nostri detrattori è
un punto a nostro favore, sintomatica della loro invincibile paura per tutto
quello che possa turbare i loro placidi sonni borghesi (o da bifolchi
imborghesiti), ma la legislazione liberticida no, non è accettabile, e credo
che noi si debba sempre contrastare le manie giustizialiste dei reati
d’opinione, in quanto subdola arma da vigliacchi che temono il confronto e le
opinioni forti, e non strumento democratico.
La democrazia è sempre più un inganno, pagato a caro prezzo
sulla pelle proprio di chi da essa dovrebbe trarre giovamento, ossia il popolo,
ossia noi.
No, chi ne trae giovamento è chi comanda per davvero, che non
sono i burattini in giacca e cravatta di Roma, ma coloro che, dal ’45, fanno il
bello e il cattivo tempo tenendo per i testicoli (come si suol dire) un
Continente intero, perennemente ricattato con i torbidi affari di quell’epoca.
Ma so per certo che il nerbo identitario, all’omologazione
buonista e politicamente corretta, non si piegherà mai, anche perché se c’è
qualcuno che davvero si batte per la giustizia sociale questi è il patriota
schietto e sincero, sociale e nazionale. E così per la Verità, che non è odio,
razzismo, suprematismo, violenza, ma amore per le proprie radici, la propria
Natura.
Ave Italia!
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