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martedì 10 marzo 2015

10/03/2001 – 10/03/2015 MASSIMO PRESENTE!

cerveteri
In ricordo di Massimo Morsello, cofondatore di Forza Nuova e Guida perenne del nostro movimento e di tutti i militanti, nella notte fra il 09/03/2015 e il 10/03/2015 nel giorno del suo ritorno al Padre, sono stati affissi striscioni per tutta la regione Lazio. Massimo è vivo nei nostri cuori, non ci ha mai lasciato,continua a camminarci a fianco ogni giorno e nel suo nome avanza la Rivoluzione.
Ha vinto la Morte con un “Me ne frego” combattendo come un leone fino all’ultimo dei suoi giorni, senza mai piegarsi, senza mai rinnegare, senza mai tornare indietro, con dignità e coraggio accetta la volontà del Padre.
Massimo ci ha lasciato il testimone che dobbiamo portare con orgoglio e onore, soprattutto quando le tenebre sembrano avere il sopravvento sulla luce.
Massimo ci ha insegnato a volerci bene ed essere Comunità, unico modello di vita per noi concepibile;
ci ha indicato la via dell’onestà e della correttezza, con tutti, il rigore e la disciplina, il fondamento della verità e della giustizia, anche quando entrambe gli venivano negate;
ci ha sigillato il significato della Parola data, che è una e una sola;
ci ha educato a non scendere a compromessi, mai e con nessuno, a non avere il cartellino con il prezzo, perché il Forzanovista non è in vendita;
ci ha trasmesso il senso dell’umanità, della solidarietà e dell’amore per la Patria, soprattutto quando da questa si è dovuto separare;
ci ha donato il senso delle Vita, perché non importa quanto tempo ci sia dato a disposizione, importa come lo si spende, e lui ci ha regalato tutto.
“Entrammo nella vita dalla porta sbagliata in un tempo vigliacco, con la faccia sudata,
ci sentimmo chiamare sempre più forte, ci sentimmo morire, ma non era la morte.
E la vita ridendo ci prese per mano, ci levò le catene per portarci lontano!
Ma sentendo parlare di donne e di vino, di un amore bastardo che ammazzava un bambino, di vecchi mercanti e di rate pagate, di fabbriche nuove e di orecchie affamate
Pregammo la vita di non farci morire se non c’era un tramonto da poter ricordare
Ed il tramonto già c’era, era notte da un pezzo ed il sole sorgendo ci negava il disprezzo!
Ma sentendo parlare di una donna allo specchio, di un ragazzo a vent’anni che moriva da vecchio
E di un vecchio ricordo di vent’anni passati, di occasioni mancate e di treni perduti
Scoprimmo l’amore e scoprimmo la strada, difendemmo l’onore col sorriso e la spada!
Scordammo la casa ed il suo caldo com’era per il caldo più freddo di una fredda galera
Uccidemmo la noia annoiando la morte e vincemmo soltanto cantando più forte
Ed ora siamo lontani, siamo tutti vicini e lanciamo nel cielo i nostri canti assassini
Ed ora siamo lontani, siamo tutti vicini e lanciamo nel cielo i nostri canti bambini!
Siamo lontani, siamo tutti vicini e lanciamo tra le stelle i nostri canti assassini
Li lanciamo sperando che arrivi quel giorno che con le braccia aperte faremo ritorno
Ed ogni passo battuto su quella dolce strada amara lo faremo sentire ancora a chi ce l’ha fatta pagare cara
Sentendo parlare degli amori di ieri con le mani sudate alzeremo i bicchieri
Ed alzeremo i ricordi come si alza la testa, cominciando da capo, da quello che resta
Leggendo tra le righe del nostro cammino capimmo qual era il nostro sporco destino!
Leggemmo sulla pelle di chi ci piange accanto che in fondo la pelle è solo un pallido guanto,
Ma tra gli occhi e le stelle c’è un pallido sole che solo la vita sa fare riscaldare
Questa vita che ridendo ci prese per mano, ci levò le catene per portarci lontano
Che ci ha dato questi figli che già sanno parlare, che già stanno pagando prima di cominciare!”

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