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lunedì 8 giugno 2015

Parla il leader di Alba Dorata, Michaloliakos: “La galera? Me ne frego”

Alba Dorata



Me ne frego della galera”. Quando gli si chiede della sua esperienza in carcere, Nikolaos Michaloliakos cita direttamente un motto italiano e non solo per cortesia nei confronti del Primato Nazionale che lo sta intervistando. Arrestato il 28 settembre 2013 e scarcerato solo il 19 marzo 2015 per decorrenza dei termini massimi per la carcerazione preventiva, il leader di Alba Dorata mostra un invidiabile entusiasmo nei confronti del futuro. E quando si parla delle prospettive del movimento nazionalista ellenico che vive tuttora un pesante assedio tanto dall’estrema sinistra che dalla magistratura, replica sereno: “Io credo che vinceremo”.
Innanzitutto come sta? Come è stata l’esperienza della carcerazione?
Sto molto bene e vi ringrazio per la vostra domanda. Quando ci si trova in carcere per le proprie idee, nonostante la privazione della libertà, si considera questo come un titolo d’onore. Mi avete chiesto come è stata l’esperienza del carcere. Vi risponderò con un vecchio motto italiano: “Me ne frego della galera”. L’esperienza del carcere è molto utile per tutti quelli che oggi, in questi tempi duri di declino culturale e non solo, stanno lottando per l’idea nazionale. Sentivo dentro di me, e lo sento ancora, di stare subendo un’ingiustizia, che non è diversa da quella che subisce ora l’Europa e le sue nazioni. Viviamo nei tempi della decadenza dell’Occidente, e quello che noi dobbiamo fare prima di ogni altra cosa è restare in piedi tra le rovine, tra le rovine delle anime e delle coscienze. Viviamo in un momento in cui il potere demoniaco dell’economia batte inesorabilmente le idee. Ma purtroppo per loro, oggi ci sono ancora delle persone con delle idee. E, sfortunatamente per loro, queste persone sono nazionaliste.
Il suo movimento sta affrontando un duro processo. Vi accusano di aver costituito un’associazione segreta parallela al partito “ufficiale”, dedita esclusivamente alla violenza. Cosa risponderete in tribunale?
È vero, è iniziato un processo in cui io e altri deputati e militanti di Alba Dorata siamo accusati. Non ci sono perè elementi che mostrano che ci sia un’organizzazione criminale. Io non devo rispondere per questa accusa. È tutto chiaro, le prove parlano da sole. Vi dico solo che nessuno dai deputati di Alba Dorata è accusato per coinvolgimento in atti criminali. L’unico elemento a nostro carico è la nostra ideologia. Si tratta di un processo contro le idee, è una persecuzione ideologica. Ma io credo che vinceremo.
Mentre lei e l’intera dirigenza del partito eravate in carcere, Alba Dorata ha sostanzialmente confermato il suo risultato elettorale, sorprendendo tutti. Come si spiega questo successo?
Per noi non è stata una sorpresa. L’unico risultato che i nostri nemici hanno conseguito è stato aumentare le nostre percentuali, come abbiamo visto alle elezioni Europee, quando abbiamo preso quasi 10%. La spiegazione per questo successo è semplice. Noi, anche in carcere, siamo stati fedeli nelle nostre idee e abbiamo ispirato migliaia di attivisti di Alba Dorata, che hanno dato vita a una bellissima battaglia politica contro tutti. Il solo fatto che la dirigenza del movimento era in carcere e tutte i media ci avevano oscurato mostra che le nostre idee sono forti e vanno contro la brutalità e la tirannia della globalizzazione. La spiegazione di questo successo è semplice: è la forza delle nostre idee.
Nella malaugurata ipotesi che il processo andasse male, crede che questo potrebbe portare alla fine di Alba Dorata?
Siate certi che questo processo andrà bene per noi in qualsiasi circostanza. La grandissima ingiustizia e la cospirazione politica contro di noi diventerà pubblica e rafforzerà in tutti i modi Alba Dorata.
Come giudica questa prima fase del governo di Tsipras?
Il governo Tsipras è costituita da molti ex comunisti che oggi, nonostante grandi parole, si sono già messi d’accordo con il regime capitalista mondiale. Governano da diversi mesi e non hanno fatto assolutamente niente. In realtà continuano la stessa politica del governo precedente, mostrando che tutte le nazioni d’Europa sono schiave degli usurai. Tutto questo proverà che i marxisti sono dei fossili della storia e non possono fare nulla contro la tempesta della globalizzazione.
Ha qualche messaggio in particolare per l’opinione pubblica italiana?
Io vi mando i miei saluti di cuore, e dico che la nostra battaglia e la loro battaglia non è solo per la Grecia o l’Italia, ma è una battaglia della nostra stirpe per la tradizione e la cultura, una cultura che è nata nella Grecia antica ed è diventata grandissima a Roma. Oggi questa cultura è minacciata da una forza che vuole trasformare il mondo intero in una massa apolide.

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